Cari amici e follower, bentrovati!
L’estate è periodo di grandi fioriture, macchie variopinte possiamo incontrarle nei prati, nei giardini, nei balconi, insomma i fiori pare piacciono a tutti. Una corolla predispone all’allegria ed al sorriso, e se viene raccolta per essere messa in un vaso, illumina una stanza.
I colori e i profumi dei fiori hanno un effetto positivo sul sistema nervoso centrale, stimolando il rilascio di endorfine e dopamina.
Studi dimostrano che circondarsi di fiori può aumentare la creatività, la produttività e la capacità di concentrazione, questo perché i fiori creano un’atmosfera rilassante e stimolante allo stesso tempo.
Le piante fiorite svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione di molte specie e nell’impollinazione, grazie all’opera di insetti ed altri animali impollinatori. La presenza di fiori diversificati, in un ecosistema, è quindi essenziale per la sua salute e biodiversità oltre che per la nostra stessa salute e benessere.
Fin qui tutto bene.
Ma il rovescio della medaglia esiste sempre ed è spesso inesorabile così le variopinte corolle non fanno certo eccezione.
In alcune persone particolarmente predisposte, infatti, i pollini delle specie vegetali possono creare allergie, fastidiosa sintomatologia che si manifesta con starnuti, fastidi agli occhi, prurito o lacrimazione nasale e che rovina un po’ la vita di chi ne soffre.
La rovina perché impedisce di dormire bene, con cascate sulla concentrazione e sul sistema nervoso più o meno accentuate.
Le allergie scaturiscono da una sensibilizzazione del sistema immunitario verso specifici allergeni, come i pollini appunto, ma anche acari, alimenti o farmaci. Al primo incontro con l’allergene, il sistema immunitario produce anticorpi IgE che si legano ai mastociti. Successivi incontri con lo stesso allergene attivano i mastociti, determinando il rilascio di istamina e altri mediatori infiammatori.
L’istamina, detta anche ammina biogena, è una sostanza chimica bioattiva, fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo.
Tanto per citarne alcune, è coinvolta nella regolazione dell’acidità di stomaco, nella permeabilità dei vasi sanguigni, nella contrazione muscolare, nel sistema immunitario già citato e nella funzione cerebrale.
È prodotta ed immagazzinata all’interno dei globuli bianchi, i mastociti di cui si parlava prima, ed è fondamentale nell’immunità. Quando il sistema immunitario entra sotto stress, l’istamina è la prima difesa: nello specifico, risulta il mediatore infiammatorio rilasciato per primo in quel processo che viene definito infiammazione. A sua volta, l’infiammazione, possiamo definirla come la risposta del sistema immunitario a quella che riconosce come una minaccia.
Non finisce qui, perché l’istamina è presente anche in alcuni alimenti (tra questi ci sono le fragole, ananas, pera, papaya, agrumi, cioccolato, funghi, pomodori, avocado, noci, nocciole, mandorle, anacardi, albume, pesce, soia, papaya, agrumi, spezie, cioccolato crostacei e frutti di mare, appartengono a questa categoria anche le bevande alcoliche fermentate come il vino e la birra. Fonte GUNA) e se ne dovessimo fare largo uso, entrerebbe in gioco l’intolleranza all’istamina (HIT), che non è in realtà una vera allergia, ma disturba come se lo fosse, dando gli stessi sintomi dell’infiammazione.
La medicina di segnale ha, delle allergie, una lettura ed un punto di vista diverso, in quanto ravvisa tutte le manifestazioni che riguardano la pelle si come un segnale dell’organismo, segnale che suggerisce però un sovraccarico di tossine. Dermatiti quindi o manifestazioni allergiche, non come patologie da dover sopprimere, ma come segnali da dover ascoltare.
La pelle è l’organo emuntore più importante dopo fegato e reni ed anche il più visibile e se l’organismo per varie ragioni è intossicato, diventa anche vedetta di salute in affanno.
Molte sono le piante cui potreste affidarvi per una buona detossinazione, la Fumaria o il Tarassaco, ad esempio, ma di questo parleremo un’altra volta.
A presto!