Lun. Dic 23rd, 2024

Boomers Attivi e cari ospiti, bentrovati!

Secondo me è un fatto di feeling, o ci sei tagliato, nel senso che sei in sintonia, oppure, dopo aver provato, è meglio lasciar perdere. Sto parlando in generale, nel senso che è possibile avere empatia o no, per località, forme d’arte, persone o quant’altro: in questo caso specifico mi riferisco alla musica. E più precisamente al Jazz. Non è possibile un parere neutro, della serie “se capita lo ascolto”; o lo ami, nel senso che lo apprezzi e sai che alla fine di una giornata, bicchiere in mano, metterai sul giradischi un vinile di Louis Armstrong e tutto tornerà perfetto, oppure ti dedichi ad altro genere.

Io con un sottofondo jazz ci sono cresciuta. Non so se allora mi piacesse, so che piaceva ai miei genitori ed ai loro amici, ed a me incantava stare con loro, quindi, è diventata una colonna sonora inevitabile. Negli anni, e con l’avanzare dell’età, mi sono innamorata ora dei Beatles, dei Queens, degli Abba o di gruppi italiani iconici e pop, ora di musiche diverse quali la Bossa Nova. Ma il jazz è sempre riaffiorato.

Secondo la psicologia della musica, un brano manda informazioni al cervello che assumono significati diversi a seconda di chi li riceve, un po’ come fanno gli odori. Quindi non esiste una musica bella in assoluto. Esiste quella he arriva alla nostra anima. E le parla.

Il rapporto tra musica e personalità è stato studiato in una ricerca condotta dall’Università di Cambridge per spiegare come i fattori caratteriali e psicologici siano in grado di influenzare le nostre scelte musicali.

Il primo dato interessante emerso, è che le persone ascoltano un certo tipo di musica perché ne sono consapevolmente attratte, in quanto così sperano di comunicare alcune informazioni su loro stesse. Non sono così raffinata; in tutta sincerità credo di aver sempre strumentalizzato egoisticamente la musica, usandola come tonico per le mie giornate più o meno facili.

Per ritornare al Jazz, ve ne parlo, perché dal 3-13 Maggio 2024 a Ravenna, si terrà la 51° edizione del Ravenna Jazz, con un intreccio particolarmente narrativo: una panoramica geografica sul jazz, dagli USA a Cuba, con ritorno in Europa e in Italia, zoomando dalle formazioni orchestrali di dimensioni extralarge al solo.

Nelle sue undici serate, dal 3 al 13 maggio, il festival ospiterà il pianista Abdullah Ibrahim, uno dei pochi musicisti africani ad aver raggiunto un ruolo da protagonista nel jazz mondiale, una primadonna del canto afroamericano come Jazzmeia Horn, il jazz ‘sinfonico’ dell’Italian Jazz Orchestra con John De Leo e Rita Marcotulli, le seduzioni caraibiche della cubana Ana Carla Maza, le voci a cappella dell’Anonima Armonisti, l’apoteosi virtuosistica del jazz manouche di Joscho Stephan, le atmosfere oniriche del duo Opez, il soul jazz e il lounge di Sam Paglia, il jazz puro di Alessandro Scala.

All’interno di Ravenna Jazz troverà spazio anche il gran finale dell’iniziativa didattica Pazzi di Jazz: la colossale produzione corale-orchestrale “Pazzi di Jazz” Young Project (con un vasto organico di baby musicisti in compagnia di Mauro Ottolini, Mauro Negri, Alien Dee e Tommaso Vittorini).

I workshop di “Mister Jazz”, che, come da tradizione, si integrano col programma dei concerti, saranno tenuti da due campioni della vocalità creativa come John De Leo (5 maggio) e Petra Magoni (l’8). I seminari si terranno al Centro Mousiké e saranno aperti a tutti gli strumentisti.

Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero della Cultura e con il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna.

Al Teatro Alighieri, Ravenna Jazz 2024 fa le cose in grande, ospitando personalità di spicco del jazz internazionale e produzioni orchestrali di dimensioni kolossal ma ai grandi live ospitati all’Alighieri si affiancano i concerti di “Ravenna 51° Jazz Club”: una programmazione inserita nella cornice accogliente dei club e dei piccoli teatri di Ravenna e circondario.

Attenzione però: se anche le sale sono di piccole dimensioni, gli artisti sul palco sono di ampia notorietà internazionale, con in più uno spazio per i talenti del territorio.

Le informazioni del programma le trovate alla fine del post.

Non so se siate amanti di questo genere, ma se non lo avete mai considerato, vale la pena dargli una chance, andando ad ascoltarlo.

Potrebbe riservarvi delle sorprese inaspettate e come un profumo nuovo, stimolarvi sensazioni o ricordi sopiti.

A presto!

Per informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it,

website: www.ravennajazz.it – www.crossroads-it.org – www.erjn.it – www.jazznetwork.it

By Boomer1

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *