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Oggi vi racconterò di un personaggio molto rappresentativo per Venezia: Marco Polo.
In realtà tutta a famiglia dei Polo è doveroso ricordare, ma mentre Nicolò e Matteo erano innanzitutto determinati mercanti, Marco aveva proprio l’anima del viaggiatore.
Viaggiatore, ripeto, non turista.
Lo affascinava la scoperta.
Classe 1254, come si è soliti dire, era figlio d’arte, apparteneva infatti ad una famiglia di commercianti e viaggiatori: oggi viene reputato il più grande scopritore del Medioevo perché nel XIII secolo fu in grado di raggiungere la Cina lungo la Via della Seta che univa il Mediterraneo all’ Impero del mezzo, passando per l’Asia Centrale.
L’intero percorso durava un tempo infinito, bisognava fare i conti con il clima, il meteo e i briganti dell’epoca.
Il suo viaggio, descritto in un racconto dettagliato con minuziosa attenzione e dovizia di particolari, è diventato un’opera tra le più conosciute al mondo: “Il Milione”.
Si celebreranno nel 2024 i 700 anni dalla morte di Marco Polo, avvenuta esattamente l’8 gennaio 1324.
A Venezia ci sarà una grande mostra della Fondazione Musei Civici di Venezia, che si terrà a Palazzo Ducale.
Nicolò e Matteo Polo intrapresero lo stesso viaggio prima di Marco.
Essi arrivarono in Cina nel 1266, conquistando la fiducia del sovrano di allora, un nipote del condottiero mongolo Gengis Khan, Kublai. Da lui riuscirono ad ottenere un salvacondotto per tutte le terre controllate dai Mongoli, in cambio i due mercanti presero l’impegno di mettere in contatto il sovrano con il Papa.
Matteo e Nicolò Polo puntavano a stringere un legame commerciale fruttifero con l’Oriente, così tornarono a Venezia, per poi ripartire nuovamente per la Cina.
Nel 1271 intrapresero quindi lo stesso viaggio, insieme anche a Marco, figlio di Nicolò, che all’epoca era un ragazzino di circa 17 anni appena e che per raccontare la sua impresa scrisse il famoso libro.
ll nuovo viaggio dei Polo era nato quindi per scopi commerciali, ma il giovane aveva invece voglia di conoscere e scoprire il mondo e si lasciò affascinare da ogni cosa e civiltà che incontrò durante il suo percorso, ed amò condividere ogni dettaglio nella sua opera.
Ne “Il Milione” ci sono davvero tanti racconti: basti pensare che il viaggio per raggiungere la Cina durò più di 3 anni e il giovane Marco restò in Oriente con il padre e lo zio, per altri 17 anni.
La prima tappa dei Polo, partiti dalla Serenissima, fu nell’aprile del 1272, ad Acri in Terrasanta.
Il legato pontificio Tebaldo Visconti donò loro un’ampolla di olio del Santo Sepolcro, consegnò delle lettere per Kublai ed affiancò loro due frati domenicani come compagni di viaggio.
Ma, una volta partiti e arrivati in Siria, i frati li lasciarono, troppo spaventati dal viaggio difficoltoso e pieno di insidie.
Di solito i mercanti non parlavano delle loro scoperte e dei loro viaggi, Marco Polo invece aveva l’anima dell’esploratore: gli interessava la conoscenza, la scoperta di mondi diversi da quello cui era abituato.
E diversi dovevano esserlo davvero tanto, in tutto.
Non era irrequietezza la sua, piuttosto fame di conoscenza, di avventura.
Era il 1275 quando arrivarono a destinazione: erano passati tre anni dalla partenza.
Tornarono a Venezia nel 1295, dopo 24 anni.
Proprio in quella Venezia cosmopolita ed aperta al mondo ed alle sue nuove istanze, maturarono, per Nicolò, Matteo e Marco Polo, le condizioni per affrontare la grande avventura dei viaggi fino alle sterminate terre del Gran Khan; a quella Venezia grande e stimata, effervescente di commerci ma anche di artisti, faranno quindi ritorno, consegnando all’Europa intera tesori inestimabili, manufatti straordinari, racconti favolosi.
Ricorre quest’anno un anniversario importante: la scomparsa, come anticipato, di Marco Polo, veneziano DOC, le cui vicende avventurose conquistarono l’attenzione dei suoi contemporanei e ne tramandarono il ricordo nei secoli a venire.
Per i 700 anni dalla sua morte, il Comune di Venezia ha avviato le celebrazioni ufficiali che si protrarranno per oltre un anno, coordinando nel contempo una scaletta di iniziative promosse da soggetti pubblici e privati che operano nel settore culturale.
All’interno del programma ufficiale di MarcoPolo700, si inserisce anche il primo ciclo di incontri che l’Ateneo Veneto vuole dedicare al grande viaggiatore.
Il ciclo “Nel segno di Marco Polo: Venezia 1324-2024”, curato da Alessandra Schiavon, intende proporre, con l’aiuto di alcun specialisti che hanno acceso nuovi riflettori con i loro studi su quel personaggio e su quella Venezia di primo Trecento, una rinnovata lettura del contesto in cui la figura di Marco Polo era inserita, non solo dal punto di vista biografico e familiare.
Saranno analizzati infatti l’ambito geografico e quello linguistico, così come gli aspetti legati all’economia, alla vita quotidiana e alle pratiche mercantili di una città/stato che sempre di più guardava all’universo-mondo compreso entro il bacino del Mediterraneo orientale, e che dall’incontro con popoli diversi e diverse civiltà, saprà trarre forza e ricchezza. A presto!