Lun. Dic 23rd, 2024

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Eleonora Duse nasce a Vigevano, dove viene battezzata, nel 1858, pensate un po’, in treno, durante un trasferimento della Compagnia in cui recitavano i genitori, da una famiglia di attori originari di Chioggia, in provincia di Venezia, girovaghi, andando in scena fin da bambina, la prima volta a quattro anni, mentre a venti era già a capo di una Compagnia teatrale.

Eleonora ha un’infanzia difficile, triste e misera, soprattutto per le sorti della Compagnia dei genitori che non trovarono mai un loro successo. Cresce sensibilissima, con una sofferenza interiore che la accompagnerà per tutta la vita e la farà maturare in fretta.

Indubbiamente capace, espressiva ed intensa, si guadagnò in breve tempo l’adorazione del pubblico che la definì Divina, e l’approvazione della critica, nonostante lo strappo dal teatro della prima metà dell’800, scegliendo repertori particolari, più giovani e mondani che incontravano maggiormente i gusti del pubblico di fine secolo, ma soprattutto portando sulle scene uno stile nuovo: vero, istintivo, senza orpelli.

Una coraggiosa antesignana del teatro moderno.

Nel 1881 Eleonora sposa poco convinta e probabilmente neppure tanto innamorata, Tebaldo Marchetti, attore nella sua compagnia; dall’unione nasce una bambina, Enrichetta, ma il matrimonio si rivela presto infelice anche per le intemperanze di lui e termina con una separazione definitiva nel 1885, mentre erano in tournée in Sudamerica.

Segue per l’attrice un periodo di trionfi ma tormentato, ed infelice, nonostante la sua amicizia, tenuta nascosta, con Arrigo Boito.

La Grandissima non amava mettere in piazza la sua vita personale di cui era gelosissima: spesso infatti ripeteva “perché mostrare i fili della marionetta?”

Nel 1882 incontra per la prima volta Gabriele D’Annunzio, ma la storia sentimentale vera, e dolorosa per Eleonora, inizia nel 1898 e termina nel 1904 non solo per i caratteri conflittuali dei due personaggi, ma anche per una serie di debiti che la Divina aveva contratto per aiutare e sovvenzionare D’Annunzio.

Nel 1909 la Duse abbandona il teatro, ma vi ritorna nel 1921, spinta da problemi economici; nel 1916, interpreta il suo unico film, Cenere, tratto da un romanzo di Grazia Deledda.

Muore di tubercolosi in una stanza d’albergo a Pittsburg, durante una tournée, il 21 aprile 1924.

La Divina era sola.

Le spoglie vengono trasferite in Italia, a bordo della nave Duilio, che attracca nel porto di Napoli e dopo il funerale a Roma, trasferite ad Asolo, in provincia di Treviso, dove, il 12 maggio 1924 viene sepolta nel cimitero di Sant’Anna.

Quest’anno sono quindi cento anni dalla sua scomparsa.

Il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale chiamano a raccolta le compagnie del territorio per la realizzazione di un programma teatrale, diffuso nel territorio regionale.

Eleonora Duse, ma non solo.

Il progetto si focalizza su diverse aree tematiche che potranno essere spunto per le proposte di spettacolo da parte delle compagnie: il ruolo delle donne nel teatro, nella storia e nella società, gli anni 20 del ‘900 e i suoi protagonisti, dalla Duse, appunto, agli altri testimoni dell’epoca, come Luigi Pirandello e Gabriele D’Annunzio.

La rassegna itinerante, si inserisce nell’ambito di un progetto più ampio intitolato DONNADUSE: Eleonora nostra contemporanea nei luoghi di pregio del Veneto. 

Il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale vuole ricordare appunto, Eleonora Duse a 100 anni dalla sua scomparsa e, attraverso lei, celebrare non solo la prima vera diva del ‘900, ma anche i grandi artisti che hanno segnato un’epoca di straordinari cambiamenti, storici e culturali, e tutte quelle donne che, con il loro impegno e la loro tenacia, sono riuscite
a ribaltare le regole del gioco, in una società rimasta per secoli in mano agli uomini.

La Duse, pioniera anche della parità di genere nel teatro, con le sue grandi campagne sull’uguaglianza e le sue battaglie per essere pagata come gli altri attori, fu ed è una icona per l’universo femminile, che ieri come oggi continua a considerarla inesauribile fonte di ispirazione.

A presto!

By Boomer1

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