Lun. Dic 23rd, 2024

Boomers Attivi e cari ospiti, Buon Anno e bentrovati!
Giorni fa parlavamo con un’amica di che cos’è veramente l’amicizia all’epoca dei social.
Dal latino amicus, radice affine ad amare, significa “colui che si ama”, indicando una relazione tra persone che condividono gli stessi valori, simile all’amore, ma senza la componente, diciamo così, passionale.
L’amicizia è una risorsa preziosa per una vita felice, ed anche sana, lo dice anche Robin Dunbar, docente stimato di psicologia evolutiva ad Oxford, che da anni studia il rapporto tra le capacità cognitive dell’uomo e l’amicizia. La scienza moderna ha dimostrato inoltre che il cervello ha necessità di reciprocità sociale per espandersi e godere di salute.
Ma se le cose stanno così, ed alla scienza crediamo, quali contorni dovrebbe avere un’amicizia vera? E quali limiti o confini dovrebbe rispettare per mantenersi tale nel tempo?
Il discorso è nato in maniera del tutto fortuita, per degli accadimenti di questo periodo, in cui è risultato chiaro che lei ed io, a parte momenti di ludica condivisione, abbiamo modi diversi di dimostrare l’affiatamento: più emozionali lei, più asciutti e pratici, io.
Ai fini dell’intensità del sentimento queste differenze significano davvero poco se poi, quando tendi una mano per bisogno, trovi sempre pronta e salda l’altra, cui aggrapparti.
Modi diversi in pratica di palesare un sentimento, che non inficiano però la sostanza dello stesso, anzi, insegnano l’accettazione ed il rispetto della diversità altrui.
Certo, per comprendere a fondo la personalità dell’altro occorre conoscerlo bene e quindi ascoltarlo, e la conoscenza implica tempo, quindi frequentazione, in una società povera, ed affamata, di tempo.
Quindi?
Dobbiamo accontentarci di amicizie finalizzate o a tempo oppure superficiali?
Follower sui social?
Io no.
E per quello che le conosco, neppure le mie amiche.
Forse è un riesame dell’organizzazione del nostro tempo che dovremmo prendere in considerazione, come consigliava Seneca a Lucilio nella lettera “Sull’uso del tempo”. Molta della nostra vita è regolata, che ci piaccia o no, dagli altri, dal quotidiano, solo il tempo che rimane è nostro.
Sta a noi allora riordinare le priorità in base ai nostri valori ed a ciò che desideriamo, e l’amicizia dovrebbe essere tra questi.
Confidenza maggiore, affetto e fiducia ne saranno le prime risultanze.
Con un amico vero si cresce, si sviluppa la propria identità e libertà, perché essere amici non significa necessariamente essere sempre insieme, significa essere presenti. Una bella differenza.
Ho chiaro che anche questo sentimento così importante e confortante presenta un rovescio della medaglia, come tutto per altro, ma davvero vogliamo parlare di tradimento, cattiveria invidia e quant’altro?
Se vi è successo di perdere un amico per motivi bassi, tagliate i ponti ed andate avanti sereni, sarà la vita a sistemare le cose, ma imparate dalla delusione.
L’amicizia vera è così rilevante da essere stata immortalata in quadri celebri: penso agli Impressionisti da me amatissimi, maestri di vita all’aria aperta e di allegria nell’ esistenza, in modo particolare Renoir, ma potremmo citarne tantissimi, e questo proprio perché l’affiatamento, quando reale e profondo è rilassante condivisione ed abbandono delle maschere.
È essere sé stessi.
È musica suonata insieme.
Non a caso anche molti artisti del mondo della musica hanno cantato e cantano l’amicizia, Cocciante, Venditti, Zero…solo per citarne alcuni italiani e tralasciando gli stranieri.
Termino questo primo post di inizio anno, con una canzone di Laura Pausini “Un amico è così”, (qui va il link) augurandovi tutto il bene e la salute possibili, ma soprattutto vi auguro di condividere il vostro tempo con chi vi rende la vita più vaporosa e serena.
Diceva Oscar Wilde “Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti”.
A presto!

By Boomer1

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