Boomers Attivi e benvenuti ospiti, bentrovati!
Parigi 1889, attiviamo la fantasia, quella che nella vita non dovrebbe mancare mai perché è il momento magico della creatività ed entriamo insieme, come in un’esperienza virtuale, nel mood dell’epoca….
E’ il periodo della seconda rivoluzione industriale dopo quella del 1700, si apre l’Esposizione Universale che propone nuovi prodotti scaturiti dal progresso e viene innalzata non senza difficoltà e detrattori, la Tour Eiffel, fatta di acciaio, innovazione già di per sé, svettante verso il cielo e carica di simbolismo, come una costruzione gotica.
Edison nel 1879 produce la prima lampadina elettrica.
Il mondo non sarà più lo stesso, in nessun settore.
Anche ambientale se guardiamo bene.
Nasce inevitabilmente uno stile nuovo di vivere, è l’epoca in Francia dell’Art Nouveau, sboccia il Design.
Non sottovalutiamolo pensando a qualcosa di assolutamente frivolo o di nicchia, perché in realtà apre le porte al consumismo di massa, cui segue la necessaria pubblicità in tutte le sue forme, tra cui i manifesti di Henri de Toulouse-Lautrec.
Proprio questo effervescente artista sarà il protagonista dell’appuntamento annuale primaverile di Palazzo Roverella a Rovigo, con l’arte internazionale.
Se state pianificando un fine settimana per l’anno prossimo, ormai imminente, sarebbe una bella opportunità andare a Rovigo, potreste ampliare il vostro soggiorno con una visita alla città ed ai suoi storici dintorni.
La grande mostra del 2024 al Roverella è riservata a Toulouse-Lautrec, per altro tra gli artisti più rappresentativi della Parigi di fine secolo, e si potrà ammirare dal 23 febbraio al 30 giugno 2024.
A promuoverla è la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo.
Prodotta da Dario Cimorelli Editore, è a cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi), con la collaborazione di Nicholas Zmelty (sezione Manifesti e Incisioni).
Mi piace ricordare che superando un approccio che tanto spesso riduce Toulouse-Lautrec a un universo privo di sfaccettature e talvolta persino relegandolo alla sola attività di creatore di manifesti, questa mostra si sofferma sulla sua attività di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, in rapporto all’ambiente parigino in cui operava mettendo l’artista a confronto con realisti, impressionisti, simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana.
L’esposizione non trascura ovviamente l’attività di Toulouse-Lautrec nel campo del manifesto.
Oltre alle celebri Affiches, vengono esposti dipinti e disegni preparatori dell’artista, affiancandoli in un rapporto dialettico ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti, che spesso affrontano le medesime tematiche.
Questa attenta ricostruzione dell’intera attività di Toulouse-Lautrec, attraverso le sue opere (60 opere dell’artista su più di 200 opere complessive esposte) intende evocare in maniera più vasta e organica la vivacità della scena artistica parigina, superando il riduttivo concetto di Belle Époque.
L’esposizione è arricchita da numerosi focus per meglio descrivere l’ambiente artistico parigino in cui operava l’artista: “Parigi 1885-1900”; “Le Chat Noir”; “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”; “Il rinnovamento della grafica” e soprattutto una sezione inedita agli studi dedicata al movimento artistico francese “Les Arts Incohérents” (a cura di Johan Naldi), anticipatore di molte delle tecniche adottate dalle avanguardie del Novecento come il Dadaismo.
Tutte le opere del gruppo, date per disperse da oltre un secolo, sono state ritrovate nel 2018 ed alcune di queste recano, al verso, l’etichetta di una delle loro esposizioni corredata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre locale Chat Noir.
La mostra di Rovigo è la prima occasione per poterle nuovamente ammirare e godere di un’epoca dorata che ha visto novità quali l’illuminazione, la radio e l’auto, davvero sorprendenti e non dimenticando mai, visto che siamo virtualmente in Francia, quello che disse Napoleone Bonaparte: “l’immaginazione governa il mondo”.
Come dire: sognare è già creare. Io ci credo e voi?
A presto! Info: Palazzo Roverella www.palazzoroverella.com