Boomers Attivi e graditi ospiti bentrovati!
Come molti di voi probabilmente, in questo periodo di silenzio, ho avuto un influenza che mi ha costretta a letto: penso anche di sapere come posso aver contratto l’odioso virus.
Non so se capiti anche agli altri, a me in realtà succede regolarmente: vado a fare la spesa al supermercato munita di lista, acquisto praticamente quasi sempre le stesse cose collocate negli stessi posti, e regolarmente non vedo quello che cerco, per cui resto imbambolata di fronte a certi scaffali, alla ricerca di ciò che mi serve.
Magari un giorno inventeranno dei simpatici, stralunati robot, che faranno questo lavoro di ricerca e mi toglierò il problema.
Giorni fa ero appunto davanti alla scaffalatura della pasta nel tentativo di trovare il tipo che volevo, quando mi si affianca un signore e realizza uno starnuto che sparpaglia allegramente nell’aria migliaia di invisibili goccioline.
Lo guardo.
Mi guarda e candidamente dice: “effetti di stagione”.
Sto per controbattere che è vero, l’inverno in effetti porta con sé problemi di salute; però con un po’ di sano egoismo, ognuno dovrebbe cercare di tenerli per sé ‘sti problemi, tossendo o starnutendo magari dentro ad un fazzoletto, oppure, meglio ancora, mettendosi una mascherina a salvaguardia degli altri, nel periodo della maggiore acuzie.
Mi blocco e decido di lasciar correre.
Avrebbe avuto un senso o meglio, una qualche utilità, affrontare una polemica?
Non so, ma il giorno dopo, guarda caso, il mio naso ha cominciato a pizzicare, tempo due giorni, la febbre è salita.
Colpa delle goccioline nebulizzate nell’aria dall’ incauto cliente?
Non lo sapremo mai, ma alcune considerazioni sul fatto, solo apparentemente banale, andrebbero fatte.
Perché quello starnuto liberato nell’aria senza considerazione per le persone intorno, rappresenta in realtà una mancanza di rispetto.
Una delle tante.
Il termine rispetto deriva dalla parola latina Re-spicere, che letteralmente vuol dire “guardare indietro”, “considerare”, ma può anche essere estesa ed ampliata ad “aver riguardo per qualcuno”.
Ed è proprio il riguardo a 360°che pare aver perso senso e valore oggi, di fatto normalizzando e sdoganando comportamenti assolutamente odiosi.
Rispetto è riconoscere nell’altro, negli altri, personalità diverse dalla nostra, ma uguali a noi, ed evitare di imporre loro atteggiamenti che per primi troveremmo sgradevoli se dovessimo subirli.
Non fare agli altri ciò, che non vorresti fosse fatto a te.
Semplice.
Lo diceva nel 500 a. C. in Cina, già tale Confucio: predicava la Virtù, che chiamava ren, traducibile in “umanità, indulgenza” cioè disponibilità verso gli altri.
Dovremmo tutti osservarci forse un po’ di più, nel tentativo di modificare certi comportamenti di sopraffazione, magari piccoli, come quello di passare davanti agli altri nelle code, ma che la dicono lunga sulla consapevolezza del rispetto.
Seguire buone regole diventa alla fine una forma di promozione del vivere civile: ne trarremmo tutti grande beneficio, impossibile affermare il contrario, anche perché la deregulation attuale sta creando nella mente di tutti grande confusione.
Diceva Kant: “La libertà non consiste nel fare tutto senza regole ma, al contrario, nell’avere la determinazione di agire nel rispetto delle condizioni morali riconosciute”. A presto!