Lun. Dic 23rd, 2024

Boomers Attivi ed ospiti benaccetti, salve!

Non si spiega per quale motivo, ma anche l’argomento sul mondo biologico, è diventato un campo di battaglia nel quale scontrarsi con atteggiamenti più o meno democratici, invece che momento di incontro dove ragionare con serenità e con calma spiegare le proprie ragioni.

Ne trarremmo tutti idee più chiare e consapevoli.

Mi rendo per altro conto che, in un’epoca come la nostra gravata da una crisi economica, con stipendi che spesso permettono alle famiglie di arrivare a stento a fine mese, proporre prodotti biologici con prezzi tendenzialmente più elevati di quelli chiamiamoli convenzionali, può sembrare una stravaganza.

Una domanda è però lecita a questo punto: siamo certi che un alimentazione a costi bassi oggi, nel tempo non implicherà costi magari dolorosi in altri termini?

La scelta di usare prodotti biologici è di sicuro personale e germoglia, termine appropriato visto l’argomento, dopo aver soppesato svariati fattori compresi quelli economici, certo non di secondo piano, ma alla base della preferenza finale, c’è molto di più a mio avviso.

Innanzitutto, credo vada stabilito che cos’è in realtà il biologico, perché se pensiamo tutto si limiti alla carenza, nella produzione, di pesticidi e di fertilizzanti artificiali, siamo un po’ fuori strada.

Il regolamento Ue sul biologico richiede come standard minimo, ad esempio, la cura della fertilità del suolo e la diversificazione delle rotazioni colturali, ed ancora, per gli alimenti biologici sono ammessi solo 70 additivi contro i 400 degli alimenti convenzionali.

Sempre secondo questo regolamento, vi sono delle eccezioni per alcuni ingredienti, ciò significa che la percentuale del biologico nel prodotto che acquistiamo, potrebbe essere solamente del 95%.

La valutazione però va ben oltre questo aspetto diciamo così, salutare e salutista, nasce da una filosofia di vita.

Quella di un mondo sano ed equo.

Chi e cosa vogliamo aiutare facendo la nostra spesa?

Se pensassimo il mondo come un network di persone, dove tutti lavorano e sono in armonia con l’ambiente, animali compresi, nessuno dovrebbe penare per soddisfare il benessere altrui.

Questo significa equo.

Mentre non usare pesticidi, additivi, farmaci o OGM, e non adoperare impropriamente acqua, ossigeno o altre risorse, riguarda la sostenibilità oltre al rispetto dell’ambiente.

Gli argomenti che ruotano quindi intorno al mondo del biologico sono molteplici, e liquidarli in fretta o superficialmente potrebbe essere a breve problematico.

La produzione di cibo sostenibile, oltre a quello biologico, ha anche un altro approccio, quello biodinamico.

Le coltivazioni biodinamiche hanno un orientamento dell’agricoltura di tipo olistico, interconnesso e facente parte di un tutto: piante e terreno vengono trattati rigorosamente con prodotti naturali e seguono tecniche specifiche, tipo il calendario lunare, per la semina e la raccolta.

I prodotti biologici hanno bisogno, per essere stabiliti tali, di una certificazione, mentre i prodotti biodinamici no: la loro produzione è talmente laboriosa e rispettosa di ogni passaggio e soggetto, che non se ne vede a tutt’oggi, la necessità.

I prezzi dei prodotti sono più alti, ma sono anche segno di qualità.

Oggi, anche il nostro corpo viene valutato con criteri olistici come un tutt’uno collegato: se è vero quindi che l’intestino è il nostro secondo cervello, come pare dimostrato, voi capite quanto sia fondamentale un’alimentazione sana ed equilibrata.

Qualità, insomma, fa anche buonumore oltre che longevità.

Mi piacerebbe sentire il parere pure di chi è orientato diversamente, perché aprire un dibattito aiuta sempre a trovare la strada migliore.

Anche se sei Boomer.

Adesso la scelta è vostra, e sono certa che sarà la migliore per voi e per le persone che amate.

A presto!

By Boomer1

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