Lun. Dic 23rd, 2024

CONEGLIANO, VINI E METAFISICA. DE CHIRICO A PALAZZO SARCINELLI

Boomers Attivi e graditi ospiti bentrovati!

Non so se capita anche a voi, ma io per ogni cosa od argomento ho un faro di riferimento: per ciò che riguarda la descrizione e comprensione della terra veneta, il mio guru è Alvise Zorzi, perché riesce a mettere nero su bianco con straordinaria capacità, l’intensità dei sentimenti che questa terra mi suscita.

Sarà che è la mia, quella in cui sono nata, e dove sento le radici andare in profondità.

La amo nella sua interezza, nelle coste e nella sua parte di mare, nelle colline che cambiano colore a seconda delle stagioni, nelle sue maestose montagne e nella sua gente.

Mi fa piacere condividere con voi questa mia passione, in quanto questo è il periodo della vendemmia, e Conegliano, da cui partono le strade dl vino bianco e del vino rosso, merita una visita: per il paesaggio, per i sapori della tavola e per le offerte culturali proposte.

Per esempio, dall’11 Ottobre 2023 al 25 Febbraio 2024 a Palazzo Sarcinelli, gioiello a sé, sarà allestita una mostra a cura di Victoria Noel-Johnson ed organizzata da ARTIKA in collaborazione con Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e la Città di Conegliano.

Abbiamo già avuto modo di parlare dei Surrealisti in occasione della mostra di Magritte a Milano, e ne sentirete probabilmente parlare ancora vista la ricorrenza del centenario di questa rivoluzionaria corrente, quindi, come passare sotto silenzio un personaggio come De Chirico?

Considerato una delle figure principali dell’arte del primo Novecento, de Chirico ha influenzato in modo profondo non solo il surrealismo, ma anche una serie di movimenti di ampio respiro, tra cui il realismo magico, la Neue Sachlichkeit (nuova oggettività), la pop art, la transavanguardia e alcuni aspetti del postmodernismo. A ciò ha contribuito in maniera determinante la costante volontà di sperimentazione dell’artista, che nei suoi settant’anni di carriera (1908-1978 circa) non ha mai smesso di elaborare stili, tecniche, soggetti e colori diversi, in modo non dissimile dal coetaneo e amico Picasso.

La natura apparentemente paradossale dell’opera di de Chirico è, per l’appunto, ciò che la rende ancor oggi – a oltre un secolo di distanza dalla scoperta della Metafisica nel 1910 – così fresca e attuale per gli artisti e il pubblico moderno.

Promossi per la prima volta nel 1913 da Apollinaire e Picasso (i due grandi mediatori tra modernismo e tradizione), i primi dipinti di de Chirico intonano un “canto nuovo” che affascina e, in parte, galvanizza, l’avanguardia parigina degli anni Dieci, seguita dai surrealisti negli anni Venti.
Sottolinea Victoria Noel-Johnson, che della mostra è la curatrice, “Pervasa da un angoscioso presagio, l’atmosfera (o Stimmung, secondo il filosofo tedesco dell’Ottocento Nietzsche) della sua pittura, mira a suscitare un senso di sorpresa, scoperta e rivelazione”.

Da più di un secolo Giorgio de Chirico affascina, sconvolge e inquieta artisti, estimatori ed appassionati dell’arte del Novecento. La sua produzione artistica è una summa dell’arte del secolo scorso, oltre che un’anticipazione profetica delle dinamiche espressive del nuovo millennio.

 A partire dal 1908, quando iniziò a dipingere sulla scia dell’entusiasmo generato dalla visione delle opere romantico-simboliste di Arnold Böcklin e Max Klinger, de Chirico non ha mai smesso di stupire. L’esaltazione e poi la lite con i surrealisti, l’aspra polemica in occasione della Biennale veneziana del 1948, passando per l’abbraccio di una visione stilistica classica e poi barocca, fino alla Neometafisica con la ripresa gioiosa dei temi degli anni Dieci, Venti e Trenta.

Le evoluzioni, i ritorni e i colpi di scena offerti al grande pubblico da de Chirico si sono susseguiti senza alcuna sosta, facendo di lui uno degli artisti italiani più influenti degli ultimi cento anni. Tra i primi moderni a sbarcare negli Stati Uniti negli anni Trenta, de Chirico seppe accendere un riflettore sull’arte italiana della prima parte del Novecento, assai trascurata a livello internazionale in quel momento storico.

La mostra riserva un ampio focus alla stagione neometafisica (1965-1976 ca.) – di cui Fondazione de Chirico possiede la più importante e completa collezione al mondo – in cui l’artista torna a elaborare i temi che popolavano le opere del primo periodo metafisico (1910-1918).

Se verrete nel trevigiano, non sarete delusi ve lo assicuro, perché avrete modo di fare una full immersion nella Bellezza a 360°, e nessuno, ma proprio nessuno dei vostri sensi resterà deluso.

L’udito?

Viaggiando tra i paesaggi della Marca Trevigiana, ascoltate i suoni della natura, e lasciate che accarezzino la vostra anima in puro stile mindfulness e… Vivete la vita!

By Boomer1

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