Boomer attivi e graditi ospiti, buongiorno!
Le vacanze estive sono, tra tutte, quelle che organizziamo con più cura, che studiamo fin nei minimi particolari, che sogniamo e coccoliamo durante tutto l’anno e che funzionano, solo come pensiero, da valvola di sfogo nei momenti difficili: quando finalmente arrivano, vuoi non lasciarti un po’ andare?
Certo, con la moderazione che sempre consigliamo, ma mangiare il dolcetto in più, il gelato in più, qualche piatto di pasta sfiziosa, qualche bicchiere di vino, vuoi sia sbagliato?
Secondo me non solo è giusto, ma anche salutare.
Le piccole trasgressioni, quelle appunto cui abbiamo accennato, sono una vittoria sulla routine, una liberazione, anche un modo per conoscersi.
Però, una oggi, una domani, al rientro a casa sottane e pantaloni stringono.
Rammaricarsi? Ma neppure per idea! Correre ai ripari si.
Diminuzione calorica, subito.
Di certo sapete come fare.
Ed una bella disintossicazione generale, a partire dall’aumento dei bicchieri d’acqua ingeriti.
Come sempre, ci vengono in aiuto i rimedi naturali; questa volta vorrei parlarvi di uno in particolare, conosciuto, ma poco usato.
La Curcuma (Curcuma longa) o Zafferano d’India, della famiglia delle Zingiberaceae.
Caratterizzata da un grosso rizoma, da cui si aprono direttamente le foglie, Curcuma è priva di fusto; viene coltivata nel Bengala e lungo la costa occidentale indiana, mal regge temperature sotto i 13°. Se ne usano i rizomi ed il tempo di raccolta (balsamico) è, guarda caso, l’autunno.
La polvere della radice essiccata concorre a comporre il curry, largamente usato nella cucina orientale sia per il suo sapore particolare che per le sue proprietà digestive, ma come tutti gli aromi usati per condire, viene poco considerata come rimedio curativo. Un’altra, ad esempio è la cannella, di cui avremo modo di parlare in un prossimo post.
In India invece, questa radice è ritenuta un segno di purezza spirituale e non dovrebbe mai mancare nella celebrazione dei riti religiosi tipo il matrimonio.
Giallo, non dimentichiamolo, è il colore di uno dei sette chakra, del terzo più precisamente, anche noto come chakra del plesso solare. Il terzo chakra, collegato all’elemento fuoco, è simbolo di vitalità e consente di incanalare l’energia necessaria alla concretizzazione dei propri desideri.
La Curcuma, come rimedio salutare, ha invece una storia antichissima: tralasciando gli albori, è dal ‘400 che viene impiegata nelle affezioni epatiche, e nel ‘700 era tra le droghe più rilevanti nelle affezioni itteriche e nelle congestioni biliari.
Con la moderna ricerca farmacologica, si comincia ad usare la spezia per le sue azioni sull’apparato gastroenterico e come rimedio per gli stati infiammatori generali.
Nella farmacopea tedesca, Curcuma viene indicata per l’attività coleretica, colecistocinetica ed antiflogistica.
Principi attivi sono i curcuminoidi: la curcumina ha una potente attività antiossidante, più potente della vitamina E, oltre ad una attività ipocolesterolomizzante; un olio essenziale con un colore che va dal giallo pallido al giallo aranciato scuro, e minerali.
Le forme farmaceutiche che potete usare sono svariate, dalla tisana alle capsule, dalla soluzione idroalcolica all’olio essenziale, e così i dosaggi, informatevi quindi da una persona esperta e di fiducia.
Se poi voleste aumentare l’attività disintossicante, potreste aggiungere Cardo Mariano o Fumaria officinalis o Taraxacum.
Più tradizionali, ma sempre funzionali. Ben tornati Boomer Attivi e… vivete la vita!