La sottospecie di vite coltivata per la produzione di vino ha il nome botanico di Vitis vinifera sativa, nota peraltro come vite europea, per distinguerla dalla vite americana.
Per quest’ultima, è vietata la coltivazione a fini della produzione di vino, salvo consumo personale, per il gusto particolarmente selvatico detto anche “foxy” e per la scarsa resa.
A seconda del terreno dove viene coltivata, la radice si espande diversamente; se il substrato è poco ricco d’acqua, come le Grave del Friuli, la radice si espande maggiormente in profondità, oppure lateralmente, dove l’acqua è abbondante, tipo nei suoli di pianura.
Le varietà di vite sono dette vitigni: cannonau, riesling, traminer sono tutti i vitigni. Abbiamo ricordato molte volte, che il prodotto di ogni specie vegetale, dipende non solo dalle caratteristiche tipiche della specie, ma anche e soprattutto dalla situazione geografica, dal clima e dal terreno: questi ultimi tre, vanno a formare un ecosistema (il terroir francese) i cui effetti sul vegetale sono determinanti e nel caso della vite, condizionano sia la qualità dell’uva, sia di conseguenza quella del vino che ne deriva.
Molte interessanti e qualificate notizie sui vini, potrete trovarle su “Vini d’Italia” dell’Enciclopedia della Cucina Italiana.
Ma se l’argomento veramente vi appassiona, desideraste conoscere le viti e voleste vivere queto mondo dal vivo, vi consiglio il Parco “il Tempo della Vite”, progetto innovativo del 2020, della famiglia Paladin, con sede ufficiale in via Postumia 12, ad Annone Veneto, VE, dove ha sede anche la Villa.
Un vero laboratorio a cielo aperto di 10.000 mq.
L’intento del progetto è quello di far conoscere il vino non già dalla parte del degustatore, ma attraverso l’esperienza del vignaiolo da un lato, dall’altro introdurre ai diversi tipi di vigne e quindi alla loro conoscenza, ed aprire ad attività sperimentali e di ricerca per il futuro della viticoltura.
Non basta, vi è anche un giardino degli aromi, per riscoprire il sentore dei vini, ed una degustazione sensoriale, che permette di individuare tutte le sfaccettature del vino assaggiato.
Un’esperienza decisamente a 360 °.
Il progetto, realizzato con le università di Padova, Milano, Bolzano e con l’ente CREA, rientra perfettamente nell’intento di questa Azienda, nata nel lontano 1962, che è quello della sostenibilità e della pratica dell’eccellenza a tutela anche dei loro quattro pilastri: Vite, Verde, Vino e Vita.
Rispetto e passione per il territorio, valori ai quali anche noi di Viviargento-Boomers Attivi siamo molto legati, (penso si sia ormai capito), ma anche il loro voler condividere questi valori, ci hanno conquistati di questa Azienda.
Statistiche dicono che la produzione vitivinicola in genere sia aumentata solo grazie all’aumento delle superfici vitate, ma in realtà, mantenendo le proporzioni costanti vi è una importante felssione negli altimi anni, per le ragioni più disparate: questo Progetto è la risposta costruttiva, seria, impegnata, di un’azienda dotata di passione e che non si arresta davanti alle difficoltà, Casa Paladin.
Vivi la Vita!