Parlare di insalata, chissà perché, rimanda a restrizioni caloriche tristanzuole e meste, come cibo infatti, raramente viene collegata a qualcosa di ghiotto e piacevole.
Per ciò che mi riguarda, le darei il premio Nobel per la gastronomia se esistesse, innanzitutto per il fatto di essere un cibo salutare: le insalate sono ricche di sali minerali, di importanti vitamine, quelle verdi contengono anche un’alta percentuale di cellulosa e pectina e poi un’alta percentuale di acqua il che le rende fresche e di gradevole sapore.
Facile da preparare anche per il cuoco meno esperto, può diventare di grande raffinatezza con pochi tocchi sapienti.
L’insalata ed i vegetali in genere furono probabilmente il primo cibo degli esseri umani, Egiziani e Persiani si cibavano di insalate condite in modi che oggi ci farebbero rabbrividire e nella Grecia classica avevano sulla tavola grande importanza.
Nella Roma antica servire verdure crude o cotte era un’usanza molto diffusa, al punto che Plauto se ne lamentò, valutando che servire tante verzure significava scambiare i commensali per bovini.
Quelle più consumate erano cicoria e crescione, ma erano usati in realtà anche i bulbi e le radici e oltre all’aglio ed alla cipolla apprezzati anche oggi, ce n’erano altri, oggi non più in uso, quali quelli di asfodelo, di gladiolo o di orchidea.
Tutti i popoli mangiano insalata, certo dipende dalle latitudini in cui vivono per le qualità: l’insalata piace, è buona e fa bene.
Fa bene… dipende naturalmente dal condimento, perché se è vero che un goccio di olio di oliva ne amplifica il sapore e rende l’insalata sana, un condimento con salse grasse, elaborate ed ipercaloriche rende lo stesso alimento di difficile digestione e per nulla benefico.
Tutto fa insalata, nel senso che non c’è alimento che non possa far parte di una bella insalata mista.
Oltre alle insalate verdi, verdure quali carote, patate, cetrioli, pomodori, melanzane, finocchi, ravanelli, fagioli e legumi in genere, aggiunta che consiglio, tutto può concorrere a fare della vostra insalata un pasto fresco e ghiotto, soprattutto in questi mesi caldi.
L’insalata è il piatto che ravviva con i suoi colori, se sapientemente mescolati, anche la cena più anonima, sviando l’attenzione da quel che di deludente; In qualsiasi momento venga servita è fresca e stuzzicante. Se servita come piatto unico, permette a chi ha cucinato, di sbizzarrirsi in tante possibilità e costituisce soprattutto in questi mesi, un’eccellente appetitosa alternativa alle solite pietanze.
Vogliamo parlare di una bella Nicoise?
Alexandre Dumas, padre dei “Tre Moschettieri”, scrisse anche un “Dictionnaire de Cuisine”, in quanto gastronomo esperto ed appassionato, e quando gli chiedevano da dove venisse questo suo amore per la cucina era solito rispondere che sia quello della poesia che quello per la gastronomia gli venivano dal cielo.
La sua ricetta più conosciuta ed apprezzata era proprio quella dell’insalata, che prevedeva questi ingredienti: giallo d’uovo sodo sbriciolato nell’olio, pezzettini di tonno, acciughe, cetrioli, un po’ di cerfoglio, bianchi di uovo sodo, sale, pepe, aceto ed una generosa spruzzata di paprika; proprio questa ricetta, dalla firma prestigiosa, fu servita nel grandioso banchetto dato dallo Scià a Persepoli, nell’ottobre del 1971, per festeggiare i 2500 anni dell’impero persiano.
Forte quindi di una tradizione di tutto rispetto, lavata alla perfezione, vi raccomando, magari con un pizzico di bicarbonato nella prima acqua che userete per pulirla ed assolutamente ben asciugata, una volta condita, sarà pronta per essere servita nelle vostre tavole.
Divertitevi, mi raccomando, mentre usate la vostra fantasia ed il vostro gusto, anche estetico, nel mescolare i colori che la natura ci regala a salvaguardia della nostra salute e per il nostro benessere. Assapora e vivi la vita!