Riprendendo il discorso di ieri riguardo ai Martinitt, devo dire che
molti ex alunni di questo collegio sì sono distinti poi, nella vita, e tra questi appunto Rizzoli, Bianchi e Dal Vecchio.
Oggi l’Ente è stato trasformato in Azienda dei Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline, che si occupano dell’accoglienza, istruzione e formazione professionale a 360 ° dei minori in difficoltà. Oggi ospitano circa 80 ragazzi tra maschi e femmine italiani e stranieri, in case-famiglia.
Così ha stabilito una legge del 1972.
Negli anni, le storie di questi bambini si sono intrecciate alla storia di Milano e non solo, diventando un patrimonio di ricordi e cultura.
Sempre per via che quando c’è il cuore, oltre all’intento lindo, si portano a casa risultati davvero eccellenti, accanto alla storica sede dell’orfanotrofio femminile, nasce nel 2009 in via Magenta 57, il Museo dei Martinitt e delle Stelline, percorso spettacolare, moderno, interattivo che ripercorre la storia di questi Istituti e di chi li ha sostenuti, permettendo a tantissimi bambini di essere sfamati, curati, cresciuti ed istruiti.
La proposta di istruzione ritorna costante quando si parla di queste realtà e nel tempo, non hanno perso il “vizio”.
Il Museo, infatti, propone tutta una serie di corsi anche oggi, aperti ad un pubblico che volesse approfondire alcune tematiche di suo interesse.
Non pensate a corsi noiosi per carità, andiamo da spiegazioni su “dive, divine e registe” di Maria Teresa Sillano, docente generosa di approfondimenti extra se glieli chiedete, perché scaturiscono da una cultura senza limiti (con Maria Teresa ho avuto modo e piacere di chiacchierare) a stage su composizioni floreali, economia, moda, scienza…. nessuno resterà scontento.
Credo siano anche da remoto, ma qui conviene contattare il Museo (https://museomartinittestelline.it/).
Una nuova opportunità per passare il tempo in compagnia, perché i corsi sono frequentatissimi ed, all’uscita, si possono scambiare pareri prendendo insieme un caffè. Vivi la vita!