Quando eravamo piccole, a noi bambine (ai maschi solo faccende di tenzoni) venivano raccontate storie di bionde e bellissime principesse (pensate il mio entusiasmo, considerato che ero mora come la pece) le quali abitavano sempre in castelli turriti e venivano salvate da principi ardimentosi in sella al loro destriero.
Venivano liberate da matrigne, orchi, sortilegi ed intrighi di ogni tipo; tu restavi anche scombinata a volte, domandandoti che razza di mondo c’era fuori da casa tua.
Ci sono voluti parecchi anni ed alcune esternazioni più o meno eleganti in diretta televisiva, per scoprire che si, le corti reali in effetti sono anche oggi piene di babau di tutti i tipi da cui prendere le distanze e le favole, proprio favole, forse non erano.
A me la passione per i castelli però, è rimasta.
La loro architettura, la posizione strategica in cui venivano costruiti, la loro storia, mi hanno sempre affascinata. Ho visitato quelli sulla Loira, quelli della Romantische Strasse ma, forse per campanilismo, uno di quelli che mi ha sempre fatta sognare di più è il castello di Miramare.
Innanzitutto, è legato a doppio filo alla storia di Sissi, ed alla famiglia degli Asburgo.
La corte degli Asburgo, in quanto a vipere, non aveva nulla da invidiare a nessuno. Ed il pesce si sa, puzza dalla testa. La testa era, guarda caso, alla corte austriaca, proprio l’arciduchessa Sofia, moglie dell’arciduca Francesco e quindi regnante.
La coronata aveva un’affettività da boa constrictor e le idee molto chiare su cosa avrebbero dovuto fare e sposare, i figli.
Taci che ci pensa la vita poi, a smazzare le carte.
Tant’è che il primo figlio Francesco Giuseppe, colui che diventerà imperatore, contro la volontà materna, sposa Elisabetta di Baviera, detta Sissi. Determinata, compassionevole, selvaggia e controversa, colpisce il futuro imperatore molto più delle perfettine che gli propinava la madre.
A volte però, ‘na gioia è dovuta, ed il secondo figlio di Sofia, Massimiliano, convola (a nozze) con tale Carlotta del Belgio, figlia del re Leopoldo I, a Sofia carissima, in quanto la vedeva perfetta per un principe imperiale.
Perfezione particolare se vogliamo, in quanto la ragazza era debole di nervi e per un crollo emotivo, fu costretta a lasciare solo il marito in Messico, quando la situazione politica buttava niente bene. No comment.
Almeno lei, dalla fucilazione, si è salvata.
( il resto, ve lo racconto domani. Vivi la vita!)