“Nel periodo in cui lavoravo, fu regalato a mia figlia un cane; agli inizi, tra l’entusiasmo generale, questo gesto fu molto apprezzato.
Un animale porta davvero allegria in una casa, e piaccia o no, ci insegna ogni giorno un sacco di cose se sappiamo coglierle, anche su noi stessi, ma purtroppo comporta anche qualche problema, a volte non di poco conto.
Ad esempio, è necessario portarlo fuori (e quando lo porti fuori è assolutamente indispensabile raccogliere le deiezioni, mi raccomando!), condurlo con una certa regolarità dal veterinario e non fargli mancare la compagnia, perché gli animali ne hanno bisogno tanto quanto noi.
Tutto sommato io ero fortunata perché, quando l’entusiasmo generale si affievolì, il cane divenne quasi esclusivamente di mia competenza e potevo portarlo con me al lavoro, scongiurandone la solitudine ma, nonostante ciò, era chiaro quanto fosse sacrificato.
Se questo accomodamento però non fosse stato possibile? Il peloso sarebbe stato condannato a lunghe ore di assenza umana con tutte le conseguenze che comporta.
E che qualsiasi educatore cinofilo può dirvi.
Quell’anima ci ha accompagnato per tredici anni, dandoci una montagna di affetto, di allegria, e purtroppo anche di problemi di salute”.
Perché questo racconto personale?
Perché sento dire spesso che, avanti in età, è cosa nobile ed utile adottare un animale da compagnia.
Nobile di sicuro, utile non so.
Nel senso che bisognerebbe, prima di fare un’adozione, capire pregi e difetti di tale decisione per entrambi.
Età, stato di salute di tutti e due, devono assolutamente essere valutati quindi; se decidete di adottare, munitevi di buon senso e fatevi anche consigliare. Il supporto della vostra famiglia, anche se non convivente, è fondamentale, perché se doveste avere problemi di qualsiasi tipo, qualcuno vi potrebbe sostenere nel seguirlo.
Solo con questa consapevolezza comincerà davvero un bellissimo viaggio d’amore, dedizione ed affetto. Vivi la vita!