Lun. Dic 23rd, 2024

Boomers Attivi e cari ospiti, bentrovati!

Ritorniamo un attimo all’anno di grazia 2022, anno di sisma per i prezzi di luce e gas, anno in cui molti utenti fecero la scelta di passare dal prezzo della materia prima variabile, al prezzo fisso, nella speranza di realizzare un ombrello di protezione per le future impennate delle tariffe in bolletta.

Contratti però con 12 mesi di durata, a differenza di prima, che erano di due anni.

Ok, ma cosa è successo alla scadenza?

Se nei 12 mesi stabiliti non avevi cambiato fornitore/contratto, lo stesso si rinnovava per un altro anno ma ad un nuovo prezzo.

Qui entra in campo ARERA.

Chi è?

Il mercato tutelato del gas e della luce è ancora per poco e solo per la luce, un regime di fornitura in cui le condizioni, sia economiche che contrattuali, vengono decise appunto da ARERA, acronimo per Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente, con cadenza mensile per il gas e trimestrale per l’energia elettrica.

Il mercato tutelato per il gas è terminato il 10 gennaio 2024 mentre quello per la luce terminerà il 1° luglio 2024, per volere del Consiglio dei ministri.

Nel nuovo mercato libero invece, prezzi e condizioni contrattuali per la fornitura di luce e gas sono e saranno stabiliti dai singoli fornitori e non più da ARERA.

ARERA decide comunque di regolare la MODIFICA del prezzo della materia prima in bolletta, per tutelare il consumatore, stabilendo dei tempi da parte del fornitore, per avvisare l’utente del cambio prezzo, con una comunicazione che deve essere scritta e recapitata, minimo tre mesi prima dello scadere dell’offerta in vigore.

Ricapitolando: ARERA stabilisce che il mio fornitore, almeno tre mesi prima della scadenza dell’offerta in essere, debba avvertirmi via mail o comunicazione scritta, quale sarà il nuovo costo che mi verrà applicato, dandomi così la possibilità di cominciare un affannoso ed affannato turismo fra i vari Distributori e magari scoprire delle offerte migliori.

Ma….

Se la modifica della tariffa era contemplata nel contratto originario, la variazione sarà comunicata solo nella prima bolletta sulla quale la variazione stessa verrà applicata.

Pensa te che bel servizio, tant’è che con l’arrivo delle ultime bollette è successo il putiferio.

Molte famiglie si sono trovate in gravi difficoltà ad onorare i nuovi importi.

Non vogliamo commentare, anche se francamente cose da dire sulla difficoltà di comprendere contratti, per altro necessari, scritti in caratteri piccolissimi e con molteplici ombre ad ogni riga, contratti che peraltro all’atto della chiusura vieni invitato a firmare in maniera sbrigativa senza spiegarti alcunché, spiegazioni che, se sollecitate, spesso trovano risposte tutt’altro che garbate, le avremmo.

Preferiamo mantenerci sull’utile: cosa fare una volta ricevuta la costosa bolletta?

Prima cosa: fare reclamo al fornitore e se la risposta non arriva entro trenta giorni o non vi accontenta, rivolgersi al Servizio di Conciliazione di ARERA.

Avete difficoltà a districarvi fra le carte?

Nessun problema, potete rivolgervi in tutta tranquillità ad una Associazione di Categoria, tipo Adiconsum, come ho fatto io in passato, che tra l’altro sul versante bollette è molto attiva,

la quale si è già attivata presso ARERA per sollecitare la revisione del sistema di comunicazione delle variazioni di prezzo e/o contrattuali.

E non solo.

Perché è sotto gli occhi di tutti quali e quanti problemi ed ansie la liberalizzazione dei prezzi stia creando ai consumatori. A presto!

By Boomer1

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *