Ma cos’è biologicamente il Granchio blu di cui tanto si parla?
Il Callinectes sapidus Rathbun, questo il nome scientifico, è un crostaceo decapode, ordine particolare di crostacei, appartenente alla famiglia delle Portunidae, originario delle coste atlantiche americane.
Parrebbe anche un gran viaggiatore per aver percorso il tragitto dalla sua terra di origine a noi; in realtà si suppone vi sia arrivato da clandestino tramite l’acqua incamerata per zavorrare le navi.
Dice Wikipedia: la specie misura fino a 15 cm di lunghezza e 23 cm di larghezza: presenta corpo più largo che lungo, di forma ellittica, con due spuntoni ai due lati del corpo e margine anteriore seghettato. Le zampe sono piuttosto allungate, col primo paio tramutato in chele, più grandi nei maschi rispetto alle femmine: il colore del corpo è verde oliva superiormente, mentre il ventre è bianco-azzurrino e le zampe presentano l’attaccatura e la parte terminale, di un colore blu intenso.
Il granchio blu vanta tra l’altro proprietà nutrizionali importanti, grazie a una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l’organismo umano, ma ha anche un sapore delicato e gustoso.
I prezzi per chi vuole acquistarlo si aggirano oggi, intorno ai dieci euro al chilo, in aumento rispetto ai sei di poco tempo fa.
Il fenomeno Granchio blu sta assumendo le proporzioni di una vera e propria “calamità naturale” – denuncia Coldiretti -, che mina la sopravvivenza dell’economia ittica di molte regioni. Il crostaceo sta colpendo gli allevamenti di cozze e vongole, ma anche quelli di orate, lungo la costa nord dell’Adriatico, dalla sacca di Goro in provincia di Ferrara alla zona del Polesine, come la Sacca degli Scardovari a Porto Tolle (provincia di Rovigo) fino a Chioggia, nel Veneziano, e al Golfo di Trieste, in Friuli.
Ma il “killer dei mari” è ormai una minaccia anche nel Tirreno, a partire dalla Toscana dove sta assediando le coste da Orbetello, nel Grossetano, a Marina di Pisa.
La presenza del granchio blu è stata comunque segnalata un po’ lungo tutta la Penisola, dalla Puglia all’Abruzzo, dal Lazio alla Liguria, fino alla Sicilia ed oltre a devastare la biodiversità e l’ecosistema danneggia anche le attrezzature di pesca, arrivando persino a tagliare le reti con le sue chele taglienti.
Una minaccia per la sopravvivenza di oltre 3.000 imprese familiari nelle zone più colpite, continua Coldiretti, con la scomparsa di vere e proprie eccellenze alimentari.
Ma in un’epoca in cui anche cavallette e scorpioni vengono riconvertiti in risorsa, si può fare altrettanto con il colorato invasore?
Qualcuno ci sta provando a trasformare tale calamità in occasione, e più precisamente i cuochi pescatori e contadini della Coldiretti, che cercano di combattere a tavola il killer dei mari: dal granchio blu al rosmarino, all’insalatina di granchio alla veneziana fino agli spaghettoni all’aglio saltati al granchio, ecco alcuni dei piatti preparati per combattere l’invasione di questo sgradito ospite che oltretutto sta devastando le coste nazionali con danni per milioni di euro agli allevamenti di cozze e vongole e all’intero ecosistema.
L’iniziativa culinaria è della Coldiretti veneziana che all’agriturismo Coda di Gatto, in via Piave 111, a Eraclea, ha presentato i primi menu a base della specie aliena originaria delle coste Atlantiche dell’America, che sta prendendo il sopravvento nei fondali delle nostre coste.
Una presenza – sottolinea Coldiretti – spinta dai cambiamenti climatici, dal riscaldamento delle acque che hanno reso i nostri ambienti più idonei alla sua sopravvivenza e proliferazione.
A breve lo assaggerò, sono troppo curiosa di conoscerne il sapore. In generale a me i crostacei piacciono, speriamo che anche questo rientri tra quelli. Gusta e vivi la vita!