Nell’ambito delle iniziative di “DonnAteneo”, per la prima volta l’Ateneo Veneto dedica un ciclo di incontri alla Storia delle Donne a Venezia.
A curarlo è la storica Tiziana Plebani, che ha intitolato il nuovo corso, che si tiene nel mese di maggio 2023, “Rinascimento quotidiano e le donne a Venezia”.
Si inizia dal periodo che tradizionalmente viene definito come Rinascimento, ossia quel periodo storico in cui uno straordinario processo di rinnovamento culturale e filosofico produsse un incremento di conoscenze e si espresse attraverso delle vette artistiche e letterarie e attraverso personalità di grande rilievo, particolarmente in Italia.
Il panorama rinascimentale non è privo di figure di donne illustri, letterate, rettrici – in proprio o in assenza dei coniugi – di piccoli o medi stati italiani, oppure di profetesse e mistiche. Ma seppure siano prospettive importanti, rimangono racchiuse all’interno di ambienti elitari o circoscritti che poco sanno parlarci della vita quotidiana delle donne.
Molto invece possiamo conoscere se spostiamo lo sguardo alla vita economica e sociale: un cambiamento di visuale che sovente smentisce la presunta marginalità femminile e l’assenza sul piano culturale, produttivo e relazionale.
Questo primo ciclo di incontri che l’Ateneo Veneto ha ideato vuole appunto porre l’attenzione sulle pratiche concrete, grazie ai risultati ottenuti dalla storiografia più recente sulla realtà veneziana: si tratterà di alfabetismo, accesso alla cultura e alla diffusione delle conoscenze in relazione anche ai mestieri femminili; di proprietà, lavoro e capacità di agire; infine del ruolo delle donne all’interno delle confraternite laiche e loro collocazione nel tessuto sociale.
L’ingresso alle lezioni è libero fino a esaurimento dei posti; non è richiesta prenotazione.
- Il primo incontro, mercoledì 10 maggio, è tenuto dalla curatrice del corso, Tiziana Plebani che parlerà di “Leggere scrivere e far di conto: i saperi pratici delle donne veneziane”.
I bisogni di una società mercantile in espansione, come quella veneziana, e la diffusione della stampa in lingua volgare misero spesso la penna in mano alle donne, anche solo per registrare conti e occuparsi di amministrazione dell’azienda familiare e della bottega. E quel che più conta è che quella confidenza elementare con l’alfabeto consentì loro di farne un uso attivo, di applicarlo nel quotidiano, nelle strategie di sopravvivenza e di lavoro, con quel poco o quel tanto che riuscivano ad ‘afferrare’: strumenti utili per comprendere il proprio contesto di vita e interagirvi, quindi anche fonti di guadagno.
- “Movimento confraternale e presenza femminile: il caso veneziano”.
Alle confraternite laiche di devozione – strutture aggregative diffuse in tutta Europa a partire dal basso medioevo – è dedicata la seconda lezione, mercoledì 17 maggio. In epoca rinascimentale a Venezia, e non solo, le confraternite erano ormai parte integrante e consolidata del tessuto sociale. All’interno del variegato universo dell’associazionismo laicale, la componente femminile ha potuto trovare una sua ben precisa collocazione, spesso corrispondente a responsabilità e, in alcuni casi, anche a ruoli di un certo rilievo. Limitandosi al mondo delle cosiddette “scuole piccole” veneziane, la relatrice Francesca Ortalli illustrerà come, all’interno di questi sodalizi, venissero a cadere molte delle barriere di genere tipiche del periodo e di come le donne potessero godere di grande autonomia e, talvolta, assoluta libertà di gestione.
- ‘Per esser poveretta l’era ben fornita’: diritti, proprietà, lavori delle donne a Venezia
Il focus dell’ultimo incontro, mercoledì 24 maggio, è su quali diritti avessero nel Rinascimento le donne a Venezia. Quali possibilità avevano di gestire i loro beni? Quali mestieri erano loro aperti? Anna Bellavitis cercherà di rispondere a queste domande, sulla base della documentazione disponibile nei ricchissimi fondi archivistici veneziani, tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna.
Le relatrici:
Tiziana Plebani ha insegnato Conservazione dei materiali librari e documentari all’Università Ca’ Foscari di Venezia ed è stata responsabile del Dipartimento Storia e Didattica della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Si occupa di storia dell’alfabetismo, di pratiche di lettura e scrittura, di storia dei sentimenti e storia di Venezia. Le sue ultime monografie: Alle donne che niente sanno. Mestieri femminili, alfabetizzazione e stampa nella Venezia del Rinascimento (Venezia, Marsilio 2022); Le scritture delle donne in Europa. Pratiche quotidiane e ambizioni letterarie (secoli XIII-XX) (Roma, Carocci 2019).
Francesca Ortalli, veneziana, ha studiato presso l’università Ca’ Foscari di Venezia e l’University College di Londra. Si è laureata con una tesi in storia economica e sociale del medioevo e, prima di dedicarsi all’editoria libraria – attività che oggi la occupa a tempo pieno – ha pubblicato “Per salute delle anime e delli corpi”. Scuole piccole a Venezia nel tardo medioevo (Venezia 2001) e Lettere di Vincenzo Priuli Capitano delle Galee di Fiandra al Doge di Venezia: 1521-1523 (a cura di, Venezia 2005).
Anna Bellavitis insegna storia moderna all’Università di Rouen-Normandie. Specialista di storia delle donne, della famiglia e del lavoro in ambito veneziano, ha pubblicato di recente nella collana Viella di Storia di genere della Società Italiana delle Storiche Il lavoro delle donne nelle città dell’Europa moderna. Con Martina Frank e Valentina Sapienza ha curato il volume Garzoni. Apprendistato e formazione tra Venezia e l’Europa in età moderna (Mantova, Universitas Studiorum 2017).
Ateneo Veneto, Aula Magna • 10 | 17 | 24 maggio 2023, ore 17.30