Il 28 Aprile, la trasmissione Mattino 5 di Mediaset, ha fatto passare un servizio su un rabdomante che, a causa della siccità dovuta ai problemi di clima, viene chiamato da vari comuni in tutta Italia, con l’intento di cercare falde acquifere sotterranee.
E pare ci azzecchi sempre.
Sollevamento di popolo tra gli esperti presenti in studio, perchè il messaggio passato, a loro dire, era assolutamente contrario alla scienza.
Io non sono assolutamente d’accordo su questa presa di posizione, in quanto la scienza dovrebbe proprio cercare il perché dei fenomeni e non stigmatizzarli. Soprattutto se funzionano.
Mi viene in mente una disciplina, la Signatura Rerum, che andò per la maggiore dal Medioevo in poi, ripresa anche da Paracelso, uomo particolarissimo e come tale molto discusso, nel 1500, secondo cui piante, con parti che assomigliano a certi organi, servono a curare gli organi stessi.
Facciamo velocemente alcuni esempi: se noi tagliamo orizzontalmente una carota posta verticalmente, l’immagine che apparirà sarà proprio quella di un occhio e più precisamente di un’iride; quindi, la carota veniva usata per curare questo organo. L’occhio.
Se noi osserviamo adesso mezzo gheriglio di noce, ci appare esattamente come un cervello, e proprio per il cervello veniva usato. Un ultimo esempio fra tanti, se noi tagliamo sempre verticalmente un pomodoro, vedremo una somiglianza con l’organo del cuore, con le quattro camere e con un’anatomia che lo ricorda moltissimo.
Il pomodoro veniva consigliato proprio per fortificare il cuore e la circolazione.
Quando arrivò prepotentemente sulla scena l’illuminismo, tutte queste forme di cura vennero demonizzate e tacciate per superstizioni. Ci sono voluti molti anni e molta ricerca, per capire che invece c’era un fondamento in quella intuizione.
I gherigli di noce, infatti, non solo preservano ed aiutano lo sviluppo dei neurotrasmettitori ma nutrono le cellule nervose per la presenza, tra le altre sostanze, di zinco ferro fosforo e calcio. Così, abbiamo scoperto che il pomodoro contiene il licopene, un potente antiossidante molto utile al cuore, soprattutto se cotto; la carota il betacarotene e così via per tante altre piante. Nel 1500 il tanto vituperato Paracelso (di cui avrò modo di parlarvi) diceva: fa che il cibo sia la tua medicina, e la medicina il tuo cibo.
Se torniamo ora al rabdomante, sono convinta ci sia una spiegazione ben precisa per i suoi successi, magari il fisico Valerio Rossi Albertini, potrebbe azzardare in tal senso; inoltre credo che in momenti di preoccupante siccità come questi, tali fenomeni andrebbero non solo capiti, ma anche incentivati.
Astenersi certo da ciarlatani senza effettivi risultati.
Attaccare ciò che non capiamo appare oggi retrivo mentre cercare di capirlo e darne una spiegazione offre il metro di un’apertura mentale che nel 2023 pare assolutamente doverosa.
Siamo nell’era delle possibilità e delle aperture in fondo, o no?
Vivi la vita!